Curiosità

Sotto il sole con il pancione

Da subito possiamo dire che non ci sono controindicazioni alla tintarella con il pancione, ma di qualche accorgimento e precauzione in più è bene tenerne conto.

  • BERE MOLTO

Assumere buone dosi di liquidi è molto importante per il corretto sviluppo del feto, per facilitare gli scambi tra il feto e il corpo della madre e per la formazione del liquido amniotico, costituito per l’appunto da acqua e sali minerali. Con il caldo e la sudorazione aumentano ulteriormente le richieste di liquidi, che andrebbero assunti regolarmente di circa due litri al giorno. Meglio evitare le bevande gassate che possono causare bruciori di stomaco, già facilitati dal naturale aumento dell’utero in gravidanza. Alcune alternative all’acqua sono infusi, spremute e succhi di frutta, ricchi di vitamine, antiossidanti e sali minerali.

bere

 

  • CREME PROTETTIVE

La pelle durante la gravidanza è molto più sensibile ai raggi solari. Il progesterone e gli estrogeni, sono solo alcuni ormoni che tendono ad aumentare il rischio di far comparire antiestetiche macchie sulla pelle, fenomeno che può accentuarsi se ci si espone al sole senza protezione. Per evitare di trovarsi con segni e macchie sul corpo, soprattutto sul viso e sul décolleté, è consigliabile l’uso di una crema solare ad alta protezione, da mettere dopo ogni bagno e ogni 2-3 ore, per mantenere adeguato il livello di protezione dai raggi solari.

  • PANCIA AL COPERTO

Un po’ di sole non fa certo male al feto: i raggi solari, infatti, stimolano la produzione di vitamina D, molto importante per il corretto sviluppo delle ossa poiché aiuta il corpo ad assorbire il calcio.Nonostante questo si consiglia di non esporre direttamente il pancione al sole, soprattutto nei primi tre mesi di gestazione, per evitare pericolosi accumuli di calore. Dopo aver spalmato una buona dose di crema solare, è meglio proteggere il pancione con un bel pareo o un costume intero che copra la pancia. Inoltre e bene prendere l’abitudine di indossare un cappello per proteggere la testa dal sole e così evitare pericolosi colpi di calore.

costume

  • CAMMINARE NELL’ACQUA

L’aumento di volume dell’utero tende a rallentare la circolazione e a ostacolare il sistema venoso e linfatico aumentando il rischio di edemi e di vene varicose. Al mare abbiamo a disposizione un valido aiuto: l’acqua. Camminare nel mare o in piscina con l’acqua fino alle ginocchia o fino a metà coscia aiuta a stimolare la circolazione e a contrastare il ristagno di liquidi. Anche delle belle nuotate sono suggerire, infatti il nuoto è uno degli sport più indicati durante l’attesa perché nell’acqua si riduce il peso a carico dell’apparato muscolo-scheletro e della colonna vertebrale e si evita il surriscaldamento del corpo. Inoltre, l’acqua con il suo movimento tende a massaggiare naturalmente il corpo recando benefici sia al fisico sia alla psiche.

  • NO AL SOLE NELLE ORE DI PUNTA

Durante tutti i nove mesi di gestazione è indicato non esporsi al sole nelle ore più calde, dalle ore 11 alle 17 circa della giornata. Il momento più indicato è il primo mattino, quando il sole è ancora alto e si può stare all’aria aperta senza pericolo di scottature e colpi di calore. Anche in queste ore, però, è sempre importante ricordarsi di applicare la crema solare ad alto fattore di protezione (almeno 15-20). Indossiamo sempre abiti freschi e leggeri, fatti di materiali naturali, come il lino e il cotone, che lasciano traspirare la pelle.

  • BENEFICI DEL SOLE

Oltre a colorire la pelle sul viso e sul corpo della futura mamma, l’esposizione al sole sembrerebbe allontanare anche il rischio di sclerosi multipla nel nascituro. È quello che dimostrerebbero i risultati di uno studio australiano pubblicato sulla rivista “British Medical Journal” condotto su circa 1.500 persone affette da sclerosi multipla nate negli anni compresi tra il 1920 e il 1950. Dall’analisi sarebbe emerso che la maggior parte dei malati era concentrata nelle persone nate nei mesi di novembre e dicembre, mentre nei nati in maggio e giugno i malati erano in numero inferiore. Secondo gli studiosi una delle cause potrebbe dipendere dalla ridotta esposizione ai raggi solari durante i primi tre mesi di gestazione, che porterebbe a un calo di vitamina D nella futura madre con conseguenze sullo sviluppo sia del sistema nervoso centrale sia del sistema immunitario del bambino.

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